Maylis de Kerangal / Riparare i viventi


Quanto si può essere bravi a descrivere il dolore? Maylis de Kerangal ne è decisamente maestra. Il suo romanzo tratta il difficile tema della morte e della donazione degli organi, dello strazio di "lasciare andare" chi ancora c'è, ma allo stesso tempo non c'è più, della desolazione annichilente di chi resta, resa qui ancora più terribile trattandosi di un diciannovenne e della sua famiglia. Ma partendo dai sentimenti dei due genitori si fa poco a poco romanzo corale, che dà voce alle emozioni contrastanti di tutti coloro le cui vite vengono toccate da quella morte: il personale medico e gli infermieri che hanno in cura Simon, i membri dell'equipe dei trapianti e soprattutto colei che ne riceverà il cuore.
Intenso e commovente. Concordo con chi l'ha definito "un inno alla vita". Ringrazio con tutto il cuore Felicia per avermelo segnalato.

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How can a writer be good at describing the pain? Maylis de Kerangal is definitely a master. His novel deals with the difficult theme of death and organ donation, the trouble of "letting go" of who is still there, but at the same is gone, the devastation of those left behind, here even more terrible because the story is about a nineteen-year-old and his family. But little by little the novel becomes choral, and gives voices to all the people whose lives are touched by that death: the medical staff and the nurses who care for Simon, the members of the transplants team and especially the woman who will receive Simon's heart.
Intense and moving. I agree with those who defined it "a hymn to life."
Thank you Felicia for recommending it to me.

Commenti

  1. Ed io ringrazio te per aver centrato il CUORE di questo romanzo. Tocca corde profonde, si passa dal dolore straziante alla rassegnazione, dal ricordo dei momenti passanti insieme al buio futuro dell'assenza. Amore, amore, amore.

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  2. Mi toccherà leggerlo 🤓

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