Un oggetto comune, un ventilatore, passando di mano in mano nel corso degli anni, diventa testimone silenzioso della vita dei diversi personaggi, inserendoli in una stessa mappa narrativa. Un romanzo delicato e malinconico che fa riflettere su come la vita non vada mai come la immaginiamo, sogniamo o la pianifichiamo, e non perché debba essere per forza di cose peggiore (o magari migliore!) ma solo perché sarà sempre e comunque "diversa". Se da un lato l'idea può forse far paura, dall'altro dà speranza e perché no, anche un leggero brivido di eccitazione (si sa, l'ignoto attrae e affascina). L'unico aspetto con il quale si deve far pace è che solamente nell'ultima ora potremo guardarci indietro e vedere davvero come è andata.
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A common object, a fan, passing from hand to hand over the years, becomes a silent witness to the life of the various protagonists, placing them on the same narrative map. A delicate and melancholic novel that makes us reflect on how life never goes as you imagine, you dream or plan, and not because it necessarily goes worse (or maybe better!) but only because it will always be different. While the idea may perhaps be scary, on the other hand it gives hope and what's more, even a slight shiver of excitement (and as you know, the unknown attracts and fascinates). The only thing with which you must make peace is that in the final moments, you can look back and really see how your life has been.
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